Storia della Sardegna giudicale

I Giudicati sardi furono entità statuali indipendenti che ebbero potere in Sardegna fra il IX ed il XV secolo. La loro organizzazione amministrativa si differenziava dalla forma feudale vigente nell'Europa medievale in quanto più prossima alle esperienze tipiche dei territori dell'Impero bizantino, con istituti giuridici romano-bizantini[1]. Furono Stati sovrani dotati di summa potestas (capacità di stipulare trattati internazionali) e governati da Re chiamati Giudici, in sardo judikes. Nel contesto internazionale del Medioevo si contraddistinguevano per la modernità della loro organizzazione rispetto ai coevi regni europei di tradizione barbarico-feudale, trattandosi di stati non patrimoniali (non di proprietà del sovrano) ma superindividuali, cioè del popolo che esprimeva la sovranità con forme partecipative come le Coronas de curatorias, le quali a loro volta eleggevano i propri rappresentanti alla massima assise parlamentare, chiamata Corona de Logu.[2]

I Giudicati conobbero l'influsso dell'architettura romanica e successivamente di quella gotica catalana, e culturalmente mutarono in modo sostanziale - nel corso dei secoli - oscillando tra un sistema di tipo feudale ed un sistema giuridico che contemplava il progressivo affrancamento delle popolazioni rurali.

Il Re o Giudice governava sulla base di un patto col popolo, il cosiddetto bannus-consensus, venuto meno il quale il sovrano poteva essere detronizzato ed anche legittimamente ucciso dal popolo medesimo (secondo il "diritto alla rivolta" di origine bizantina)[3], senza che questo incidesse sulla trasmissione ereditaria del titolo all'interno della dinastia regnante.

  1. ^ Michele Orrù, Alle origini del Giudicato: una breve riflessione, in Theologica &Historica, Annali della Pontificia Facoltà di Cagliari XXII (2013), pp. 359-362; Michele Orrù, Nota sull'amministrazione dell'Isola in età bizantina e altogiudicale. Κουράτορες in Sardegna?, in Theologica &Historica, Annali della Pontificia Facoltà di Cagliari XXV (2016), pp. 361-366; id., Byzantine Administrative Influence in Medieval Sardinia, in The Making of Medieval Sardinia, Chapter 5, pp. 160-169, Brill 2021.
  2. ^ Francesco Cesare Casula, La politica religiosa del giudicato di Torres, ne I Cistercensi in Sardegna, Nuoro, 1990
  3. ^ Francesco Cesare Casula, p.171.

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search